lunedì 20 marzo 2017

MARTIN MYSTERE ALABARDATO




Bondì, mularia mata

Permettetemi un piccolo “quasi” fuori tema; dico quasi, perché in realtà qualcosa di Trieste c’è sempre.
E’ un breve doppio omaggio Fan-Art ad un personaggio che ben ventitrè anni fa mi fece appassionare al disegno realistico. 
Sto parlando di Martin Mystère, “detective dell’impossibile” (copyright Sergio Bonelli Editore, ovvero lo stesso editore di altri notissimi fumetti italiani come, ad esempio, Tex Willer, Dylan Dog, Zagor, Nathan Never, ecc…).
Un paio d’anni fa avevo già pubblicato un omaggio disegnato a tale personaggio, ma in forma prettamente goliardica. Questo doppio omaggio, invece, vuol essere più serio nella sostanza (ma non per questo serioso, anzi).
Tutto ciò anche in occasione della mia recente collaborazione con “Get a Life”, il fan-comic internettiano dedicato allo stesso Mystère e riconosciuto ufficialmente pure dal suo autore, il grande fumettista Alfredo Castelli.
Dunque, veniamo al primo pupolo-fumetto-omaggio.
Siamo in piena foresta amazzonica (Brasile), nel lontano 1987, e un giuvinotto Martin si trova lì per filmare il trattamento delle popolazioni indios locali.
Assieme a lui c’è l’ormai ultrasessantenne (con tanto di pancetta strategica) pilota americano Jerome “Jerry” Drake, meglio conosciuto come “Mister No” (altro popolare personaggio Bonelli).
Ci sono pure Diana, fidanzata patatona di Mystère, e l’assistente Java (un uomo di Neanderthal sopravvissuto all’estinzione della sua specie e del Drive-In televisivo).
Java non è presente in questa scena, perché in quel momento era andato a fighe controllare la situazione in un vicino villaggio!
Però è presente, camuffato tra la folta vegetazione, Sergej Orloff, il crudele e spietato nemico di Mystère.
Tale storia viene citata -ma non raccontata ufficialmente- in un altro Team-Up avvenuto tra i due (Mister No e Martin, intendo), anno 1993, raccontato nell’albo speciale Mister No & Martin Mystère “Fuga da Skynet”.
Osservando attentamente il pupolo, forse potrete anche scovare un’alabarda triestina da me ben nascosta tra la vegetazione.
Buona caccia!!

Qui sotto il pupolo fumetto omaggio (cliccare sopra il pupolo, per visualizzarlo in grande):



L’altro pupolo ci mostra la famiglia Mystère come è oggi, anno 2017. Stavolta Java c’è, non essendo più in altre faccende affaccendato (!), e c’è pure Diana che, nel frattempo, è diventata la moglie di Martin.
Martin Mystère sta in posa, elegantissimo e ormai pantofolaio onorario.
Anche qui, ovviamente, c’è un’alabarda triestina, ma questa è già più facile da scoprire (a meno che coloro che guardano non siano astigmatici, oppure di fuori Trieste). Come sempre cliccare sopra il pupolo, per aprirlo a lenzuolo:



Tutto qui, nulla di particolare.
Comunque ci risentiremo presto (tempo che manca permettendo) per tornare a parlare più specificatamente di Trieste. Viva.

    René

lunedì 13 marzo 2017

UN ALTRO OMAGGIO - FUMETTO PER LELIO LUTTAZZI



Bondì, mularia mata

Avevo già dedicato un post al grandissimo M. Lelio Luttazzi (qui: FRACA QUA). 
Bene, ecco un mio secondo omaggio in versione illustrazione – fumetto.
Un mio nuovo pupolo fumetto, dedicato come sempre a quella splendida Signora chiamata "Trieste", e pure dedicata alla più bella piazza del mondo e al suo Caffè degli Specchi. Dedicata, inoltre, al "giovanotto matto", ovvero il M. Lelio Luttazzi. 



Infine, dedico tale pupolo alla Gent.ima Signora Rossana (moglie del Maestro) che colgo l’occasione di salutare (l’ultima volta ci eravamo visti all’inaugurazione della Mostra permanente del Maestro, ospitata alla Biblioteca Stelio Crise di Trieste). 
La Signora Rossana tanto si da' da fare per preservare, conservare e promuovere l'intensa eredità musicale del Maestro, tramite la Fondazione Lelio Luttazzi, e di tutto ciò noi ammiratori e fan di Lelio gliene siamo molto grati.

Arte, Musica e Trieste ... binomio vincente, sempre!

P.s.: Qui sotto, Lelio Luttazzi live proprio con la sua “Il giovanotto matto”:


Qui lo stesso brano, nella bella esecuzione del trio vocalswing femminile composto dalle brave, belle e simpatiche "Les Babettes" (saludo anca lore: ciao!):

 

Un salutone, alla prossima

     René