mercoledì 24 agosto 2016

RENE' - ANTEPRIMA COLLABORAZIONE FUMETTO E TRIESTE CON MARINO STERLE 2016







Buondì, mularia mata…
Un piccolo aggiornamento, per proporvi l’anteprima di un progetto “TOP SECRET” (ne saprete di più dopo la seconda metà di ottobre) da me iniziato assieme all’amico fotografo Marino Sterle, e dedicato a Trieste, mediante acquerelli e illustrazioni a fumetti unite alla fotografia artistica di Marino.
Questo abbozzo che ho postato poco più sopra, è solo una piccolissima ed incompleta parte di uno dei disegni-pupoli-fumetti ad acquerello facenti parte di tale progetto. Un pupolo-fumetto ancora in bianco e nero e senza null’altro di più, ma che in corso di lavorazione si trasformerà in qualcosa di più particolare.  Già in quest’abbozzo, ancora allo stato iniziale, potete scorgere qualche chicca; James Joyce, ad esempio. C’è un perché il fatto che la sua figura si trovi proprio lì, ma la scoprirete al momento giusto.
Insomma (delle somme dei somari della Somalia), un progetto dedicato a Trieste ed ai triestini, e a tutti coloro che –assieme alla nostra meravigliosa città- amano il fumetto, l’illustrazione, la poesia e la fotografia. Insomma, per chi ama l’Arte fatta ancora con il Cuore. 

Se vi è piaciuto questo abbozzo, qua potete vedere una rassegna di altre mie vignette a fumetti dedicate a Trieste (e non solo). Rassegna sempre attiva, tuttora in continuo aggiornamento: CLICCARE/FRACAR QUI 

Se invece volete saperne un po' più di me e sul mio percorso artistico, qui c'è una mia breve biografia artistica:  CLICCARE/FRACAR QUI

A risentirci al più presto, per altri aggiornamenti.

   René

RENE' - PICCOLA AUTOBIOGRAFIA DI UN FUMETTISTA TRIESTINO







Bondì, mularia mata

Approfitto di questo mio vecchio pupolo-fumetto, postato poco più sopra in una nuova cornice grafica, per presentarvi una mia breve biografia artistica, anche in occasione di un futuro progetto (in dirittura d’arrivo) di collaborazione con l’amico-fotografo Marino Sterle.

Se invece siete tipi di poche parole (le ciacole no fa fritole, e xe na granda verità!!) e volete vedere subito alcuni miei pupoli, qui c’è una rassegna “eterna”, cioè in continuo aggiornamento (la rassegna è presente anche sulla destra del blog, in alto, come post fisso): CLICCARE/FRACAR QUI

Dunque, ordunque e ridunque (?!), andiamo a incominciar la biografia artistica.
Come sapete già, mi chiamo René. Essendo nato nel 1978, ho 38 anni, ma dentro rimango sempre un ventenne come spirito e come curiosità verso il mondo e tutte le cose belle, sincere e simpatiche (Viva el Morbin!!!!).



Disegno più o meno dal 1982. Ovviamente sono e resto un autodidatta che ci mette impegno e passione.
Intorno alla seconda metà del 1984, capii di avere veramente un’innata e naturale inclinazione verso il disegno, siccome riuscivo già a riprodurre –seppur molto incertamente ed approssivamente- certi paesaggi triestini che vedevo nelle cartoline (i grandi classici, tipo San Giusto, Miramar, il Faro, Piazza Unità, ecc… ). Poco più tardi, iniziai con le illustrazioni vere e proprie (perlopiù scene di animali. Soprattutto gatti e felini in generale) ed i fumetti, avendo già nel sangue l’imprinting del sempreverde e sempre mitico mondo di Walt Disney.





Inizialmente orientato verso lo stile Disneyano, prendendo spunto e imparando l’arte dai super Maestri, Gottfredson e Barks in primis, a metà anni ’90 virai verso il disegno realistico, pur tuttavia continuando a realizzare illustrazioni di Trieste (e non solo).



Nel 1996 ebbi la mia prima commissione: realizzare un manifesto per il Comune di Trieste, riproducente i dettagli di una festa di piazza. Poco, direte voi. Tanto, dico io, per me che sono nullità nell’immeeeeensitaaaaaaaaaaaaà (chi non coglie la citazione musicofila, è fan sfegatato di Giggino D'A). A questa ne seguirono altre due, più lavoretti grafici vari, sempre in ambito locale.

Adoro fare pure ritratti e caricature, sia di personaggi famosi, sia di semplici cittadini della strada!
Dal 2000 iniziai a collaborare, come volontario, con il Collegio del Mondo Unito. Riguardo a questa specifica, stupenda esperienza, che mi ha segnato (in positivo) la vita, ne parlerò prossimamente in un lungo post dedicato. Qui aggiungo soltanto che durante i “Social Service” svolti assieme agli amici-studenti del collegio, mi ritrovai spesso a disegnare per i più piccoli. Sia bambini dei vari asili triestini e della provincia, sia per i piccoli malati dell'ospedale. Esperienza, quest’ultima, assolutamente gratificante, perché sapere che un tuo “pupoletto” (disegnino, per i non triestini) è riuscito a donare anche solo pochi attimi di felicità ad un bimbo malato, è una gioia interiore indescrivibile a parole!
Nell’anno 2000 iniziai pure a riprendere e riproporre (come già avevo fatto qualche volta in passato, alla fine degli anni ’80) delle antiche ma mai vecchie tradizioni triestine, traducendole in disegni e sviluppando graficamente, ad esempio, figure come il mitico “Omo Vespa” (maniaco realmente esistito a Trieste, nel 1932), oppure lo storico incidente occorso al Tram de Opcina nel 1902… incidente che poi venne immortalato nella celebre canzonetta.


Io stesso, oltre al disegno, coltivo la passione per il canto e la musica, soprattutto quella dialettale triestina. Quindi non potevo tralasciare, a livello grafico, il folklore nostrano.
Ritengo il  mezzo espressivo del disegno-fumetto molto valido ed accattivante per tramandare –ai giovani e non solo- il folklore di casa nostra. Il folkore va sempre sostenuto e portato avanti, perché il folklore è il nostro “Io” e la nostra storia più intima. Il dialetto è ciò che ancor maggiormente ci lega alle nostre terre e alle nostre radici, siano esse culturali e/o storiche.
Proprio con questo spirito, nel 2011 aprii questo “blog pupoloso”, che per fortuna continua ancor oggi (solo la caduta improvvisa di un meteorite mi potrebbe fermare!!).

Bene, spero di non avervi tediato. Speriamo di beccarci presto dal vivo.
Un caro abbraccio a Voi tutti che mi seguite affettuosamente. Abbraccio che estendo anche ai semplici visitatori di passaggio.


   René


martedì 16 agosto 2016

INSEGUI I TUOI SOGNI (OMAGGIO A ELVIS PRESLEY)







Bondì, mularia mata

Come ogni anno, al 16 agosto, non posso mancare di ricordare la scomparsa del mio mito: Elvis Aaron Presley !!!!

Quest’anno sono 39 anni che Elvis non c’è più. Oltre al pupolo d’apertura, voglio ricordarlo con una mia poesia dedicata a tutti coloro che non smettono mai di sognare. 
Elvis era un sognatore e fu per questo motivo che, pian pianino, riuscì ad emergere e a far valorizzare il suo talento. Partendo dal basso, dall’estrema povertà, senza mai smettere di sognare. Arrivando, così, nell’eterno Olimpo della Grande Musica.

La mia poesia si intitola “Insegui i tuoi sogni” come “Follow that Dream”, che è proprio il titolo di una vecchia canzone elvisiana anni ’60, ma è pure il titolo di una struggente dedica di un altro Grande, ovvero Bruce Springsteen. 
Anche quest’ultimo, un sognatore. Un sognatore che non ha mai smesso –nemmeno dopo il successo- di inseguire i suoi sogni.


INSEGUI I TUOI SOGNI

Insegui i tuoi sogni. Inseguili, non farli morire mai. Mastica le amarezze, per poi sputarle con tutta la rabbia ed il disprezzo che esse contengono, e continua ad inseguire i tuoi sogni.

Puoi piangere, urlare, disperarti e lanciarti mentalmente in un baratro che sta li’, pronto a mangiare la tua anima. Ma nessun baratro ti avrà mai, se continuerai ad inseguire i tuoi sogni, seguendo solo la rotta tropicale del tuo cuore.

I temporali passano i sogni restano vivi e non muoiono proprio perche’ sono li’ ad aspettarti. Aspettano che tu li realizzi, o che perlomeno provi a catturarli con gli occhi struggenti di chi sa che c’è sempre un faro ad illuminare le nostre dure e tristi navigazioni notturne.

Insegui i tuoi sogni, e resterai giovane. Cerca a tutti i costi di raggiungerli e realizzarli, e potrai crescere, diventando un grande uomo.

Non smettere di inseguire i tuoi sogni solo perche’ la vita ti uccide dentro, altrimenti morirai veramente.

Canta, balla, suona, prendi per mano una ragazza e corri con lei sulla spiaggia. Non aspettare il tramonto del sole sulla battigia, ma continua ad inseguire anche lui.

   René


sabato 6 agosto 2016

CANTA SAN GIUSTO 2.0 (2016)



Bondì, mularia mata…

Come sappiamo, le canzoni e le melodie si evolvono ai tempi che cambiano, ma come potrebbe risuonare nel 2016 il testo della celeberrima “Canta San Giusto” di Guido Nattek (anno 1925)?

Per scherzare, ho provato ad immaginarmela “moderna”. Eccola qui di seguito, assieme al pupolo d’ordinanza (con la simpaticissima gallina canterina Chiquita):



CANTA SAN GIUSTO  2.0

I veci brontola che i Facebook xe cambiai
No xe pi
ù emoticon, no xe piu’ quei tagai
Xe come i tempi andai, sta nostra gioventu’
no se diverti, no la chatta piu’ !!!


Banna San Giusto dal suo monitòr
l'eterno browser che clica ogni cuor
Trieste tuta xe un app 'ssai gentil
che ghe somiglia al disgusto de un troll
Taga la bora e le onde del mar,

e co' i tui smartphone che i ciama al lavor
Una canzon che nissun ga l'account
Trieste tuta xe un virus de amor


Se desso i giovini va drio dei Pokemòn,
se fin le suocere se ga instala’ un cocòn
Xe dura sta scansion pel Web e pel simi’
El nostro login dunque xe fini’

Banna San Giusto dal suo monitòr
l'eterno browser che clica ogni cuor
Trieste tuta xe un app 'ssai gentil
che ghe somiglia al disgusto de un troll
Taga la bora e le onde del mar,

e co' i tui smartphone che i ciama al lavor
Una canzon che nissun ga l'account
Trieste tuta xe un virus de amor


   René