domenica 11 settembre 2011

LORENZO PILAT, L'ANIMA DI TRIESTE

Buondì a tutti

Ho deciso di dedicare uno spazio di questo mio modesto blog a colui che considero (e non credo di essere il solo) la vera, grande anima di Trieste. Forse l'ultima, ahimé, poiché i più grandi tra musicisti, ed in generale vari personaggi di questa nostra bellissima città, sono ormai scomparsi... Luciano Bronzi e Lelio Luttazzi, ad esempio (mi riprometto di riservare uno spazio pure a loro, in futuro), ma anche personaggi come Angelo Cecchelin, grandissimo comico ormai lontano nel tempo, ma tuttora presente nei cuori di tanti triestini, giovanissimi compresi!

Dicevo, l'anima di Trieste... lui, Lorenzo Pilat!
Chi non lo conosce, a Trieste? Da ormai quasi quarant'anni, Lorenzo ci delizia con la sua triestinità patoca DOC espressa attraverso la sua bellissima e potente voce e la sua gradevole musica.
L'unico, indiscusso Re della canzone dialettale triestina. E soprattutto un grandissimo compositore di livello nazionale ed internazionale. Difatti, sto parlando di colui che negli anni '60 e primi '70 era conosciutissimo sia col nome d'arte "Pilade", sia col suo cognome, Pilat, con il quale veniva associato assieme ad altri due ottimi autori di canzoni, Daniele Pace e Mario Panzeri.
Come Pilade, vinse il primissimo Festivalbar ad Asiago nel 1964 (fu lo stesso Patron della manifestazione, l'indimenticato Vittorio Salvetti, a dargli questo soprannome artistico), battendo cantanti già affermati come Bobby Solo. Successivamente entrò nel Clan di Adriano Celentano, divenendo uno dei cantanti di punta dello stesso. Nel 1968 incise anche un brano, "Un po' di vino", in duetto con il molleggiato. 
Sempre come cantante, partecipò a ben tre Festival di Sanremo, nel 1966, nel 1968 ed infine nel 1975.
Assieme a Pace e Panzeri, scrisse alcune memorabili pagine della canzone melodica italiana e non. Ricordo alcuni successi come "Nessuno mi può giudicare" ("Sanremo '66", nell'interpretazione di Caterina Caselli e Gene Pitney), "Quanto è bella lei" (vincitrice di "Un disco per l'estate '72", nell'interpretazione di Gianni Nazzaro), "Vino amaro" (sempre per Gianni Nazzaro), "La rosa nera" ("Canzonissima '68, nell'interpretazione di Gigliola Cinquetti), "Alle porte del sole" (vincitrice di "Canzonissima 1973", nell'interpretazione di Gigliola Cinquetti. Portata anche in giro per il mondo, in lingua inglese, nell'interpretazione di Al Martino)... ed all'estero "Stranger to step into my world" (cantata da Engelbert Humperdinck... è la versione inglese di "Romantico blues", dello stesso autore), "Love me tonight" (cavallo di battaglia del grande cantante gallese Tom Jones).

A Trieste, non vi è triestino che almeno una volta non abbia canticchiato, assieme alle canzoni popolari triestine, anche le composizioni dialettali di Pilat. Esse ci accompagnano da quattro decenni in ogni occasione conviviale, come feste, sagre, picnic, passeggiate, scampagnate, uscite in compagnia, ecc...

Canzoni folkloristiche entrate nell'immaginario nostrano, come "Finanziere", "La Cavala Zelante", "El pie taià", "Adriana", "Lassime star cussì", "Le rose de Trieste", "Giovedì", "Trieste piena de mar", "Torno a Trieste"...

Senza dimenticare classici motivi del nostro folklore, riarrangiati e reinterpretati da Pilat in chiave folk-rock (ma senza snaturarne le impostazioni stilistico-melodiche, e le atmosfere originali). Parlo di pezzi storici ed amatissimi da sempre come "L'Omo Vespa", "El Tran de Opcina", "Una fresca bavisela" (di questa ne parlai già qui: struché el boton per far saltar el macaco ), "De Trieste fin a Zara", "Bertolin", "Ancora un litro de quel bon", "Viva l'A e po' bon", "Vinassa Vinassa", ecc... 

Questo omone, alto quasi due metri, e 73 primavere sulle spalle, portate magnificamente, da anni ci regala tantissime belle serate, esibendosi perlopiù in sagre, ma anche in varie manifestazioni di vario tipo, prima fra tutte un annuale Recital Live che si tiene nella prestigiosa cornice del Teatro Politeama Rossetti di Trieste, di fronte ad una folta platea di ben tre generazioni.

Io stesso mi onoro di conoscerlo da quasi trent'anni esatti! Ero piccolissimo, allorquando nei primissimi anni '80 mio nonno (bona lama! :D ) invece di portarmi ai giardinetti, mi portava, spesso e volentieri, nelle osterie! E nelle osterie non era raro trovare il buon Lorenzo, mentre chitarra alla mano, arpeggiava tanti motivi dialettali e cover di successi americani ed inglesi, assieme ad amici. Mi prese in simpatia, e mi insegnò alcuni accordi, ricordandosi poi di me quando mi vedeva sempre presente (assieme ai miei) ai suoi numerosi concerti live in giro per Trieste e dintorni. 
Una volta, nel torrido agosto del 1988 durante una storica "Sagra dela Sardela" (quella vera, che si svolgeva sulle rive tra il vecchio Magazzino vini e la Pescheria Centrale, e che, purtroppo, dopo tanti anni, terminò nel 1989), mi alzò in piedi sul palco, di fronte ad almeno 2000 e passa persone, facendomi cantare una canzoncina (mentre lui, assieme alla sua orchestra, i mitici "Billows '85", mi accompagnava con la sua inseparabile Fender Telecaster bianca).
Lorenzo, mi conosce come "Renato, quello dei pupoli"... poiché sa benissimo della mia passione per il disegno. Passione praticata a livello puramente amatoriale. Anche lui, nel suo piccolo, ama disegnare. Insieme condividiamo questa passionaccia sfrenata per il disegno, in generale, e soprattutto per i fumetti.. in particolare quelli di Walt Disney, e Tex Willer (Sergio Bonelli Editore).
Ricordo una piacevolissima chiaccherata in un bel pomeriggio assolato d'inizio primavera del 2009, in Piazza Foraggi (tra l'altro, era presente anche il suo terzogenito, Riccardo). Tutti e due a parlare prevalentemente di fumetti... e di un'altra passionaccia nostra... quella per il grandissimo Elvis Presley.


La passione per "The King" Elvis Aron Presley, la condividiamo assieme ad un altro comune amico: Bruno Pause (che segue questo blog... colgo l'occasione per salutarlo caramente). Bruno, è senz'altro il più grande collezionista di dischi elvisiani in tutt'Europa. Solo di Elvis, tra vinili, cassette, cd, memorabilia, ecc. , possiede qualcosa come 9000 pezzi (così mi pare di ricordare, spero di non sbagliarmi). Alcuni rarissimi e di valore inestimabile, come il picture disc denominato "Laurel & Hardy" (perché l'immagine sul vinile è una simpatica istantanea dei due immortali geni della comicità). Dico "solo di Elvis", perché il numero sale di brutto se si contano anche la discografia completa, ufficiale e non, di Johnny Cash, Jerry Lee Lewis, e vinili e non di tantissimi altri cantanti famosi. Inoltre, Bruno colleziona anche mille altre cose... è un personaggio! Simpatico, gentile, alla mano... nei primi anni '80 conduceva ad una radio locale il programma musicale "Alto livello". Ogni fine mese una puntata speciale di questo programma era dedicata a Trieste, ed era intitolata "Trieste dal vivo". Come da titolo, in queste puntate "patoche" venivano invitati numerosi artisti triestini, come Uccio Augustini, Luciano Bronzi... ed in una di queste puntate (che spero un giorno riveda la luce) fu invitato anche Pilat, sempre con la sua chitarra appresso. Un'ospitata come sempre scoppiettante, ricca di aneddoti ma soprattutto di esibizioni live, compreso uno dei suoi cavalli di battaglia: "Mule Skinner Blues", ovvero "Il Blues del mandriano". Da sempre un ottimo esempio di virtuosismo vocale del nostro.

In codesto blog, cercherò di ripercorrere, un po' per volta, tutta la sua storia artistica tramite fotografie rare, documenti storici particolari, video, ma soprattutto tenterò, per quanto possibile, di catalogare per bene tutta la sua carriera, riportando aneddoti, curiosità, canzoni conosciute e sconosciute, ecc. ...

Il tutto suddividendolo cronologicamente per blocchi d'annate, senza una continuità precisa (nel senso che in un blocco potrei trattare degli anni '70, ad esempio, mentre in quello successivo potrei saltare o all'indietro, negli anni '60, o in avanti negli anni '80, '90 e 2000).

Insomma... una specie di mini biografia-guida virtuale (e possibilmente definitiva, il più completa possibile), per il fan sfegatato, ma pure indirizzata all'eventuale appassionato ricercatore storico-musicale, e/o al semplice curioso di passaggio. 
Tra le fonti che consulterò per fare ciò, sicuramente vi è il sito della Siae. Quest'ultimo, utilissimo soprattutto per recuperare titoli di canzoni composte da Lorenzo, ma mai eseguite e/o incise.

Per adesso mi fermo qui, lasciandovi con una dedica fotografica al sottoscritto, ed il videoslide di uno dei suoi pezzi dialettali più conosciuti, la classicissima e sempreverde "Finanziere" (pezzo del 1978, composto assieme al cantautore Toni Damiani. Narra di una famiglia che va nell'ex Jugoslavia a far la spesa spicciola, portando qualcosa di contrabbando oltre il confine italiano... ma viene beccata da un infallibile finanziere, il protagonista della canzone, per l'appunto)

A presto!

     René








1 commento:

Valdemara ha detto...

Ascolto sempre con piacere le sue belle canzoni, ho l'occasione di risentirle il sabato mattina su Telequattro (canale 10) con la sua bravura e la simpatia di Marco Stabile.

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